Quarant'anni di impegno culturale e civile dell'Istituto Internazionale di Studi Europei "Antonio Rosmini" (27) Cfr. A. Muñoz Alonso, in Le basi culturali dell’unità europea, cit., pp. 17-18. (28) Cfr. G. Chiavacci, La filosofia della politica, in La problematica politico-sociale nel pensiero di Antonio Rosmini, cit., p. 31. (29) Si cfr. gli interventi di D. Galli e C. Cereti in Le basi dell’unità europea, rispettivamente a p. 110 e alle pp. 112-113. Puntuale è stata la risposta di M. Gentile che ha osservato come «la tolleranza, così esaltata dall’illuminismo, è assai limitata, […] in quanto nella concezione illuminista non si tollera chi ammette la verità in quanto tale» (Ivi, p. 115). Sorprendente, invece – e in contraddizione con altre sue precedenti sentenze – rimane l’affermazione di Muñoz Alonso secondo il quale «per fondare le basi culturali dell’unità europea [… è] essenziale approfondire non solo la matrice umanistica della nostra cultura, ma pure l’apporto dell’illuminismo» [Ivi, p. 267] (30) Per esempio l’interpretazione in senso kantiano di Rosmini (cfr. G. Chiavacci, La filosofia della politica, cit., p. 35), contestata dal Messineo nello stesso volume (cf. A. Messineo, Libertà e socialità nel pensiero di A. Rosmini, cit., p. 51); oppure l’identificazione di filosofia e scetticismo operata da Jorge Uscatescu (cfr. J. Uscatescu, Europa: unità nella diversità. Problemi essenziali di una vera e piena comunità europea, in L’Europa tra autonomie e integrazione, cit., p. 47. (31) Carlo Cereti, per esempio, ha con insistenza proposto tesi politico-giuridiche razionalistiche. Basterebbe pensare al fondamento della legittimità da lui proposto, che starebbe nel consenso; alla identificazione di autorità e sovranità da lui operata, per la qualcosa l’autorità sarebbe in grado di cambiare l’essenza delle «cose»: il potere fisico brutale, cioè la violenza, si trasformerebbe, per esempio, in forza (che sarebbe tale solamente in quanto giuridicamente disciplinata), nella quale starebbe la natura dell’autorità (cfr. C. Cereti, Autorità e libertà nella costituzione italiana, in Autorité et liberté, Bolzano, Tipografia Athesia, 1961, pp. 289-293. L’esaltazione che Guido Gonella, d’altra parte, fa dello Stato moderno (cfr. Ivi, p. 22), se si concilia con il «personalismo» sturziano (cfr. G. Marchello, Ivi, pp. 157-160), difficilmente può trovare fondamento nel pensiero rosminiano che – lo dichiara apertis verbis Clemente Riva (anche se questo autore non ne trae, poi, tutte le conseguenze) – è critico, anzi esplicitamente critico, verso il liberalismo e il socialismo (Ivi, p. 194). (32) Costituisce, per esempio, una specie di «cartina di tornasole» per comprendere l’autentico pensiero del Roveretano circa il liberalismo e l’Europa la sua interpretazione della Rivoluzione francese. A giudizio di taluni – Clemente Riva (L’idea di Europa in Antonio Rosmini, in L’unification européenne, Réealité et problèmes, cit., p. 244) e Francesco Mercadante (Stato nazionale e Stato plurinazionale in Rosmini, in L’Europa tra autonomie e integrazione, cit., p. 75) per esempio – Rosmini avrebbe ritenuto evangelici i principi di questa Rivoluzione, la quale, pertanto, avrebbe mutuato la sua forza morale dal Cristianesimo. Questa «lettura» di Rosmini sembra non tener conto di una necessaria distinzione tra interpretazione «storica» e interpretazione «teoretica». Se, infatti, storicamente la Rivoluzione francese può aver rappresentato l’occasione per il superamento dell’«assolutismo» dello Stato, essa non supera l’«assolutismo» della sovranità popolare, incompatibile con il Cristianesimo. (33) Riferendosi ancora e per esempio alla Rivoluzione francese, osserviamo che Pier Paolo Ottonello offre una «lettura» molto diversa rispetto a quelle citate nella precedente nota del pensiero di Rosmini a questo proposito (cfr. P.P Ottonello, Rosmini e la rivoluzione francese, in Rivoluzione francese e coscienza europea, oggi: un bilancio, cit., pp. 27-42. (34) Cfr. G. Bozzetti, La teoria rosminiana degli equilibri politici, in La problematica politico-sociale nel pensiero di Antonio Rosmini, cit, p. 27. (35) Cfr. A. Rosmini, Della sommaria cagione per la quale stanno o rovinano le umane società, ora in Filosofia della politica, a cura di Mario D’Addio, Milano, Marzorati editore, 1972, p. 120. (36) Cfr. Ibidem.
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